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.Abbiamo chiamato degli esperti esterni.Inizieranno a lavorare questa notte.»«Questa notte? Perché non subito?» chiese freddamente Tollé.«Sono alle prese con gli stessi problemi di tutti gli altri.I loro collaboratori non sono raggiungibili, devono occuparsi delle loro famiglie eccetera.Sa com'è…»«Per quando posso comunicare al presidente il ripristino della fornitura elettrica?»«Al momento è impossibile prevederlo», confessò Blanchard, mortificato.Perché quel giovane bellimbusto riusciva a farlo sentire così a disagio?«Non accetterà questa risposta.»«Dovrà accontentarsi», disse Proctet.Blanchard, stupito, notò che Tollé contraeva le mascelle.Controllandosi a fatica, il segretario affermò: «Ditemi cosa vi serve per risolvere il problema, e me ne occuperò personalmente».Blanchard si domandò quante volte avesse desiderato qualcosa dalla politica.Come al solito, i suoi rappresentanti entravano in azione solo quando accadevano fatti gravi.Comparivano all'improvviso, i salvatori della nazione, per scaricare sugli altri la responsabilità dei loro errori e recitare la parte degli eroi.Blanchard avrebbe potuto vomitare, ma in quell'istante gli mancavano le forze anche per quello.BerlinoMichelsen bevve un altro espresso.Sarebbe voluto andare a letto, invece ingollò il caffè, ne prese un altro al distributore e tornò alla sua postazione.Il compito che dovevano svolgere era immane.Toccava tutti gli ambiti della vita, anche se in diversa misura.Dal canto suo, voleva buttare giù uno schema generale su cui evidenziare i punti e gli eventi essenziali.Cominciò a digitare.AcquaGeneri alimentariMedicinaliAlloggiComunicazioniInformazioneOrdine pubblicoTrasportiSoldi/finanzaAltre infrastruttureFornitoriCooperazione internazionaleErano i punti più importanti? Se ne avesse dimenticato qualcuno, avrebbe potuto aggiungerlo in seguito.Passò a una nuova pagina.Sulla prima riga scrisse:Giorno 2 (domenica)Sotto, copiò i punti inserendo le proprie annotazioni.ACQUAStato attuale sconosciuto.Manca in parti del territorio federale (TF).Le autorità regionali e i Länder non erano ancora riusciti a farsi un'idea generale.Non si prevedeva l'arrivo di nuove informazioni prima del giorno successivo.GENERI ALIMENTARIL'indomani, il primo lunedì dall'inizio del blackout, quasi tutti i negozi di alimentari sarebbero rimasti chiusi.Quelli che avessero aperto non avrebbero ricevuto rifornimenti.I surgelati erano già andati a male o l'avrebbero fatto di lì a poco.Stava cominciando l'allestimento di mense e punti di distribuzione.Michelsen riassunse la situazione con alcune parole chiave.Quindi passò all'argomento successivo.MEDICINALIMancanza di gasolio negli ospedali; parte del personale non arriva sul posto di lavoro.Molte farmacie chiuse, altre senza rifornimenti; numerosi ambulatori medici chiusi; approvvigionamento insufficiente in case di cura e di riposo.ALLOGGICreazione di centri d'accoglienza.COMUNICAZIONISpiegare alla popolazione come cavarsela; cancelliere darà notizia dell'attacco (non vuole ancora farlo).ORDINE PUBBLICOFinora okay, sporadiche difficoltà personali, molta solidarietà.TRASPORTILa ferrovia sgombera a poco a poco i binari dai treni bloccati; vincolare aziende di trasporti, riserve di carburante sufficienti; traffico di veicoli privati sulle strade non più intenso del previsto; decine di migliaia di viaggiatori bloccate in stazioni di servizio e aeroporti; possibile rifornire distributori?SOLDI/FINANZADistribuzione di contanti attraverso sportelli bancari; pagamento elettronico fuori servizio.ALTRE INFRASTRUTTURESituazione critica in alcuni impianti industriali (soprattutto settore chimico).FORNITORIImpossibile prevedere tempistiche di riattivazione, isole di corrente sul 20 per cento circa del territorio federale; in alcune, fornitura di base solo per qualche ora al giorno; centrali nucleari dotate di gasolio per almeno tre giorni.Garantire rifornimenti!!!COOPERAZIONE INTERNAZIONALEPrimi accordi (UE, NATO, ONU, bilaterali); problemi in centrali nucleari Saint-Laurent (F), Temelín (CZ), varie fabbriche.GIORNO 3LUNEDÌL’AiaLa prima cosa che Shannon sentì fu una fitta lancinante al collo.Poi si accorse che c'era qualcosa di diverso.Il motore dell'autobus aveva smesso di ronzare e le vibrazioni erano cessate.Aprì gli occhi.Aveva le palpebre gonfie.Fuori regnava l'oscurità.Udì i rumori dei passeggeri che si alzavano, prendevano i bagagli e si dirigevano verso l'uscita.Allungò lentamente le membra irrigidite e guardò fuori del finestrino per cercare di capire dove fosse.Vide un cartello: L’Aia.Si sfregò gli occhi e controllò l'orologio.Mancavano pochi minuti alle sette.L'autobus era in ritardo.Indossò il piumino e sognò una doccia calda e un caffè bollente.Ebbe l'impressione che là fuori non avrebbe trovato né l'una né l'altro.Niente illuminazione stradale, edifici bui, poche persone.Aspettò che scendessero tutti, quindi smontò.Sentì il freddo pungente sulle guance, sul naso e sulle orecchie.Si sollevò il cappuccio e tirò fuori i guanti.Provò a orientarsi.A quanto pareva era finita in un'altra stazione.La costruzione, di modeste proporzioni, le ricordò le stazioni delle piccole città francesi.Durante il viaggio in Europa, Amsterdam era stata la sua unica tappa nei Paesi Bassi.Si avviò verso l'edificio principale.Nella hall brillavano alcune luci d'emergenza.I viaggiatori, disorientati, cercavano il personale o aspettavano davanti a uno dei due sportelli aperti.Shannon si rivolse al primo impiegato.«Parla inglese?»«Un po'.»«È di queste parti?»«Sì [ Pobierz całość w formacie PDF ]
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